19 Ottobre 2017

EMDR e il Trauma

EMDR: acronimo che tradotto significa Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari. E’ un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia a eventi traumatici sia a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.

EMDR un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 20 studi randomizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie quali:  depressione, ansia, fobie, lutto acuto, sintomi somatici e dipendenze.

La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni. Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR. Il trattamento EMDR è indicato dalle più importanti linee guida come particolarmente efficace nel Disturbi Post Traumatici da Stress (Evidence-based – American Psycological Association; National Institute for Clinical Exellence-UK).

Quali sono i vantaggi nell’utilizzo del modello EMDR?

Rapidità – Efficacia – Possibilità di applicare a persone di qualunque età compresi i bambini – somministrabile individualmente o in ampi gruppi (classi, famiglie etc).

Quali sono gli strumenti utilizzati?

Test in auto somministrazione – protocolli standardizzati che rispondono alle diverse esigenze del paziente – uso della stimolazione binoculare o tapping.

EMDR, come funziona?

Il lavoro terapeutico prevede la rielaborazione di tutte quelle esperienze angoscianti legate alla storia della persona che possono essere causa della sintomatologia. Dopo una breve anamnesi, utile per la concettualizzazione del caso, il paziente verrà stimolato con semplici movimenti effettuati dal terapeuta. Egli si addentrerà sempre più nel ricordo, protetto da un ambiente sicuro, unendo il vissuto razionale a quello emotivo. Le parti, prima frammentate, si uniranno accedendo ad informazioni perse nel tempo. Una volta ristabilita la connessione tra emisferi celebrali e ricordo il soggetto inizierà a ritracciare, nel qui ed ora, una nuova rete neurale. L’accaduto diverrà parte del passato e il paziente potrà finalmente vivere nel presente.

L’approccio EMDR offre l’occasione non solo di rielaborare i traumi ma anche di potenziare le capacità personali e le risorse dell’individuo. Questo versatile strumento è infatti utilizzato anche in ambito sportivo, manageriale o più semplicemente per affrontare le sfide della vita quotidiana con serenità e sicurezza [wellness].

Il trauma e l’abreazione

Il nostro cervello è programmato per risolvere autonomamente gli accadimenti della vita, memorizzando le informazioni necessarie ed eliminando quelle inutili. Così il cibo assunto solo una settimana fa diverrà probabilmente un sommario e vago ricordo che nel tempo andrà perso. Decontestualizzato e privo di temporalità manterremo estratti di esperienza, come la piacevolezza di una nuova pietanza, fino a quando l’informazione per noi risulterà significativa. Dovessimo invece aver subito una intossicazione alimentare, la traccia mnestica non solo sarà ricca di dettagli (la faccia del cameriere che ci ha servito o la composizione del piatto proposto) ma rimarrà accessibile per lungo tempo.  E’ probabile che nei mesi successivi l’esposizione a uno stimolo simile possa far riaffiorare l’esperienza passata nella sua interezza. Alla presenza di quel piatto, per i commensali appetitoso ed invitante, il nostro cervello attiverà chiari e inequivocabili segnali d’allerta, riaffiorerà nitido il ricordo passato producendo disgusto e reazioni fisiche marcate.

Trascorso un discreto periodo, reintrodotte nella nostra alimentazione pietanze simili, potremo tornare a sperimentare a tavola fino a poterci di nuovo concedere di riassaggiare proprio quella pietanza incriminata. La sensazione psicofisica di disgusto svanirà, ne rimarrà il ricordo episodico che con il tempo sarà sempre più moderato e circoscritto. Questo processo chiamato ABREAZIONE è innato e appartiene a tutti noi.

In talune circostanze però gli eventi sono così tanto intensi e inaccettabili da non poter essere processati attraverso questo sistema. La nostra mente, riconosciuto il pericolo di frammentazione, separa le emozioni dai pensieri, surgela il vissuto concedendoci di resistere e continuare a sopravvivere. Il ricordo, una volta cristallizzato, mantiene le sue proprietà originali (ormonali, organiche, emotive, cognitive) rendendosi inadatto alla rielaborazione automatica. Il costo energetico per mantenere questa difesa, tradotto spesso in sintomatologia psichica, è molto oneroso, debilita le nostre forze e contribuisce a mantenere il contenuto inelaborabile.

Quando parliamo di TRAUMA ci riferiamo proprio a questa situazione così intensa. Di trauma parliamo sia quando siamo stati a contatto con un evento fortemente minaccioso per la nostra incolumità fisica e/o psichica   sia quando alcuni episodi, di natura meno acuta, si perpetuano provocandoci un timore cronico; la continua mancanza di un riconoscimento genitoriale diventa la paura di non poter essere apprezzati da nessuno. L’EMDR non fa altro che riattivare il normale procedimento di ABREAZIONE attraverso la ri-connessione mnestica dei due emisferi celebrali (stimolazione bilaterale oculare o tattile); così facendo l’energia intrappolata nel ricordo Traumatico torna a essere fluida e libera permettedo una elaborazione e una risoluzione attuale dell’evento.

La ripetizione di un ricordo o di una esperiena spiacevole è finalizzata a controllare attivamente di ciò che è stato subito passivamente; la ripetizione non è quindi un motto di resistenza al cambiamente ma di padronanza con la finalità di cambiamento

Sigmund Freud 

Se desiderassi iniziare un percorso terapeutico attraverso il metodo EMDR, contattami qui. Lavoro nei miei studi di Saronno, Milano e Solaro (MI).