3 Marzo 2018

Paziente Organico

L’intervento di terapia per il paziente organico si pone a supporto di tutti coloro abbiano in essere una patologia organica che lede o minaccia la propria integrità fisica e psichica o che abbia provocato menomazione, disabilità o handicap. Rientrano in questa categoria anche i soggetti vicari, coloro che supportano e assistono il malato e vivono le conseguenze della circostanza.

A chi è rivolta la terapia di supporto psicologico?

  • Pazienti con patologie degenerative
  • Il malato oncologico
  • Il paziente con menomazioni, disabilità o handicap dovuto a cause naturali o accidentali, occorse o innate
  • Il paziente diabetico
  • Il paziente sieropositivo
  • Il soggetto post infartuato

Una diagnosi infausta, il perpetrarsi di una sintomatologia invalidante o fastidiosa, l’accentuarsi di una condizione pre esistente gravano pesantemente non solo sul corpo ma anche sull’equilibrio psichico dell’individuo e del sistema relazionale attorno a lui. Il circolo vizioso che si instaura è potenzialmente intollerabile e ricade  anche sul buon esito dei trattamenti e delle cure fisiche.

Quali sono le variabili che aumentano la sofferenza psichica

  • L’imprevedibilità: lo raccontano chiaramente i post infartuati, uomini e donne che fino al giorno prima si ritenevano sani, “normali”, illusoriamente indistruttibile ora si trovano a fare i conti con la paura, con le loro fragilità, con il non controllabile, La razionalità spesso non regge e tutto ciò che è stato costruito e conquistato appare lontano, senza senso. Non è raro considerare questi eventi come veri e propri Traumi che se non assorbiti bloccano l’individuo.
  • La cronicità: per quanto la patologia sia conosciuta, prima di poter adattarsi alle nuove condizioni fisiche, la mente è tenuta a compiere uno sforzo di adattamento che deve passare dall’accettazione. Le condizioni non torneranno più come prima. La sensazione di impotenza, il protrarsi della cura, la comparsa dei limiti che i sintomi comporta condizionano fortemente il vivere quotidiano e la possibilità di attivare la resilienza.
  • L’esito infausto: non riguarda solo la morte fisica ma anche quella funzionale (infertilità, menomazione permanente, modifica di status).  E’ un forte colpo al Sé, il timore per ciò che sta accadendo si mischia con la paura di essere commiserato o di far soffrire le persone amate.
  • La corrispondenza con il ciclo di vita. Quali e quante progettualità dovranno essere modificate o cancellate, quali i compiti evolutivi infranti. Al di la della gravità della malattia va considerato il suo impatto nella qualità di vita del soggetto. Anche la rottura di un legamento può essere considerata traumatica se il malcapitato è un giovane paziente con aspirazioni agonistiche mentre una ben più grave lesione può essere tollerata con maggiore serenità da un uomo adulto che non ha mai amato l’attività fisica e ha consolidato i suoi interessi in altro.

Se desiderassi fissare un appuntamento di primo colloquio o per una consulenza, compila il form di contatto. I miei studi sono a Saronno, Milano e Solaro.