Scheda di primo accesso: diritti e doveri del paziente

In questo articolo ho deciso di riportare il modulo di inizio trattamento  normalmente consegnato ai neo pazienti durante la prima visita in studio.

La compilazione di questa scheda permette al clinico di ottenere importanti indicazioni anamnesitche che l’orienteranno nei colloqui successivi.

Oltre ai dati anagrafici, utili per il riconoscimento del paziente, sono presenti le seguenti domande:

  • Anno di nascita dei genitori, di eventuali fratelli/sorelle
  • Anno di nascita del partner (se presente) e dei figli (se presenti)
  • Inviante (chi ha dato indicazioni riguardo il trattamento psicologico). E’ cosa utile indicare il nome del medico di base o del professionista inviante nell’eventualità di  un successivo contatto [previo consenso dell’interessato]
  • Tipo di sintomatologia riconosciuta al momento dell’accesso in studio
  • Tipo di farmacoterapia in uso
  • Conseguenze personali e sociali ascrivibili alla condizione di sofferenza psicologica riconosciuta
  • Interventi psicologici precendentemente effettuati (se presenti)
  • Obiettivo manifesto – cosa si richiede allo specialista

Norme e regole di comportamento

Successivamente viene presentato al paziente un contratto che indicherà le modalità che dovranno essere condivise prima di proseguire con il percorso diagnostico e terapeutico.

In seduta si può dire tutto, non fare tutto

Caratterisitica distinta del rapporto terapeutico è l’opportunità di poter esprimere al professionista il proprio vissuto, le proprie emozioni senza timore del giudizio e delle possibili ripercussioni sociali e relazionali. Rendere libero un pensiero già di per sè è da considerarsi un atto terapeutico. Attraverso il reframing [ricontestualizzazione] il soggetto si ascolta per la prima volta, così da rendere elaborabile quello che fino a quel momento  appariva essere  inaccessibile. Poter dire tutto però non equivale a poter fare tutto. Le regole che contraddistinguono un setting sono dei limiti che vengono eretti a protezione e tutela del paziente, della terapia e dello stesso professionista. Quando un paziente comunica, anche con toni accesi, il suo dissenso al clinico, oltre a dare un feedback importante, certifica la fiducia che si è instaurata nella relazione. Quando invece il pensiero viene sostituito all’agito (salto le sedute, rompo un oggetto in studio) significa che lo spazio terapeutico è posto in pericolo. E’ compito del clinico porsi a tutela di questo fino a che le condizioni non permettano diversamente.

“Le regole della casa mediamente prevedibili sono le basi di una dimora emotiva sicura, permettono la condivisione e la collaborazione tra chi necessita aiuto e chi è disposto ad accoglierlo”.

Il segreto professionale

Come è ben noto il terapeuta è tenuto a mantenere proprie le infomazioni acquisite confidenzialmente durante i colloqui clinici. Ci sono però delle eccezioni che è utile prendere in considerazione perchè vi sia una completa trasparenza nel contratto tra clinico e paziente:

  • Quando il paziente è minorenne: è possibile che il terapeuta reputi necessario rendere partecipe i genitori dell’assisitito su condizioni  o questioni considerabili come tutelanti o preventive. In questo caso, prima di procedere alla divulgazione dello stretto necessario, il dottore avviserà del suo intento il giovane ed insieme concorderanno sulla modalità migliore in cui questo possa essere effettuato.
  • Laddove le condizioni cliniche del paziente necessitino un approccio multidisciplinare: in questo caso prima di procedere con la condivisione dei dati terapeutici al medico di base, al farmacologo o ad altro professionista interessato nella relazione d’aiuto, il clinico provvederà a richiedere esplicito consenso al paziente.  Egli potrà prestare il consenso divulgativo totalmente o parzialmente o ne potrà negare la fattibilità.
  • Dietro richiesta dello stesso paziente: certificazioni, relazioni, condivisioni volontarie. Il terapeuta considererà con il paziente i benefici e l’utilità di quanto richiesto. Possibile il clinico richieda all’interessato una dichiarazione scritta formale che lo autorizzi alla divulgazione delle informazioni richieste.
  • Nelle condizioni in cui il paziente rimandi al terapeuta l’intento di compiere un atto lesivo auto o etero diretto in cui sia evidente una progettualità e un rischio per la propria o altrui incolumità. I’assisitito, già a conoscenza di questa clausola, condivisa nel contratto terapeutico da lui sottoscritto, potrà così utilizzare il clinico come garanzia tutelante.

“Esprimere l’angoscia è un atto di fiducia a cui il terapeuta è tenuto a rispondere con l’accudimento e la tutela; nelle condizioni in cui il paziente non è in grado di mantenere l’autoconservazione egli agirà come stampella, come protezione, come tutore della vita dell’individuo”.

La regola delle 48 ore

Se non diversamente concordato dalle parte, gli appuntamenti verranno stabiliti di volta in volta cercando di mediare tra le esigenze personali del paziente e le disponibilità del terapeuta. Una volta assegnato il giorno e l’orario della visita i soggetti s’ impegneranno a mantenere l’appuntamento condiviso.  Dovessero sopraggiungere imprevisti il paziente potrà comunicare direttamente alla segreteria la sospensione della seduta non oltre le 48 ore precedenti all’incontro. Le motivazioni di questa norma sono molteplici:

  • Di natura clinica: tutela il paziente dovessero intervenire delle resistenze al trattamento causate dalla fatica terapeutica. Capita che un argomento particolarmente intenso renda faticoso l’accesso alla seduta. Più o meno inconsciamente il soggetto potrebbe trovare, con l’avvicinarsi dell’appuntamento, degli impedimenti che giustifichino la sua assenza mettendo a repentaglio la continuità e l’alleanza con il clinico. Se il soggetto non si dovesse presentare all’incontro stabilito o dovesse comunicare tardivamente la sua assenza, lo spazio a lui dedicato NON verrà assegnato ad altri.

“La libertà che ti viene concessa ti permette di  trasmettere fatica e sofferenza anche nella tua assenza, qui c’è uno spazio che ti appartiene e che è rimasto libero per accoglierti”.

  • Di natura economica: il polimabulatorio è uno spazio condiviso. Lo studio viene riservato dai vari professionisti sulla base degli appuntamenti fissati. Essi riconoscono all’ambulatorio una percentuale sull’onorario professionale per i servizi acquisiti in base agli spazi registrati in agenda.

Nonostante la terapia debba essere riconosciuta come un impegno prioritario per il proprio benessere può capitare sia necessario modificare la logistica dell’incontro per impedimenti di varia natura. Ci si può rendere conto ad esempio  che l’appuntamento appena accordato cada in concomitanza con un impegno lavorativo precendentemente preso. Il paziente potrà far pervenire la richiesta di spostamento dell’incontro nei tempi stabiliti così che lo studio possa rimodulare le agende multidisciplinari e al soggetto venga offerta una nuova opportunità d’incontro. Il personale infatti provvederà a riprogrammare nel più breve tempo possibile l’appuntamento così da tutelare la continuità terapeutica.


Puoi copiare questo formato e utilizzarlo per accedere al primo colloquio


Andrea dr Piuri                                                                                                      

Psicologo e Psicoterapeuta ad indirizzo Breve Focale Integrato

Membro dell’equipe di Neuropsichiatria Infantile – Psicologia Clinica del Poliambulatorio Padre Monti  di Saronno

Membro dell’equipe di Psicologia Clinica – Medisol di Saronno

Telefono 0039 331 8611171     email:  andrepiuri@alice.it          N° iscrizione ordine 03/11262

Questionario di Primo Accesso

Anamnesi  redatta il giorno:

Nome e cognome:

Anno di nascita:

Numero di telefono:

Norme di comportamento che contraddistinguono il rapporto terapeutico tra Soggetto Richiedente e Clinico

Tempi e modalità degli incontri:

Le sedute, della durata di cinquanta minuti (50 min) sono a cadenza settimanale, ora e giorno verranno concordate durante l’incontro precedente.

Ponendo attenzione sulle specifiche necessità dell’interessato si cercherà di mantenere un orario/giorno che possa andare bene ad entrambe le parti

Il paziente s’impegna, qualora sopraggiungessero eventuali impegni/imprevisti che impedissero la presenza in seduta, a contattare il professionista entro le 48 ore precedenti l’incontro stabilito; in questo caso verranno concordate idonee alternative.

In caso la richiesta di modificazione avvenga oltre le 48 ore precedenti la seduta [per qualsiasi causa o motivo], il paziente s’impegna a corrispondere al professionista l’intero onorario stabilito.  Tale ora verrà mantenuta a disposizione del paziente.

Le tempistiche di trattamento possono variare in base alla situazione clinica seguendo però due regole:

Il terapeuta s’impegna, in seguito allo svolgimento della fase diagnostica (3/5 incontri), a fornire una restituzione di questa al paziente, a concordarne i possibili interventi e a valutarne le tempistiche necessarie per il conseguimento degli obiettivi stabiliti.

Il terapeuta s’impegna a ottimizzare, per quanto gli è consentito dalla situazione clinica, le tempistiche d’intervento e a condividere e concordare tempestivamente eventuali modificazioni in merito.

Le norme del colloquio clinico

Il terapeuta, come da Ordine Professionale stabilito s’impegna:

  • A lavorare con lo scopo primario di difendere, tutelare, incentivare il benessere psicofisico del paziente
  • A mantenere la massima riservatezza sulle tematiche emerse in seduta
  • A secretare eventuali cartelle personali del paziente o materiale clinico da esso fornito
  • A concordare preventivamente e SOLO dietro consenso esplicito del paziente eventuali contatti con specialisti – famigliari, possibili fonti di supporto al lavoro terapeutico

Il segreto professionale potrà essere interrotto SOLO nel caso in cui il paziente AFFERMI ESPLICITAMENTE la VOLONTA’ di farsi del male o di fare del male a qualcuno; in questo caso, sarà cura del professionista di attivare una rete di sicurezza che possa tutelare l’incolumità del paziente.

  • A concordare con il paziente l’eventuale utilizzo di: test in fase psicodiagnostica; strumenti terapeutici; questionari; prescrizioni terapeutiche da svolgere nelle giornate successive all’incontro
  • Il terapeuta è tenuto ad accogliere ed accettare ogni informazione che verrà condivisa dal paziente durante l’incontro in totale assenza di giudizio

Pratiche Organizzative:

All’ingresso del Poliambulatorio, verrete accolti dal personale addetto che vi fornirà indicazioni utili e necessarie per aderire al servizio. Durante il primo accesso vi verranno consegnati i seguenti moduli:  richiesta di autorizzazione al trattamento/mantenimento di dati sensibili, il consenso informato, scheda di adesione e norme di comportamento. Prima dell’incontro vi verrà richiesto il pagamento del servizio

Euro ….. ad incontro per psicodiagnostica

Euro ….. ad incontro per trattamento di psicoterapia individuale, visita di controllo

Euro ….. ad incontro per trattamento di psicoterapia di coppia (genitore/figlio) (marito/moglie)

(per evitare ritardi si consiglia caldamente di recarsi presso gli sportelli almeno 15 minuti prima dell’appuntamento stabilito)

Verrete invitati di attendere in sala d’attesa dove l’operatore o il professionista vi verrà ad accogliere

Al termine della seduta, ove concordato, vi verrà richiesto di recarvi nuovamente presso gli sportelli dell’accettazione per riportare la data e l’ora del successivo incontro

Il recapito telefonico del terapeuta a sua disposizione potrà essere usato per eventuali comunicazioni logistiche

Eventuali chiarimenti e delucidazioni in merito a tale contratto potranno essere discussi in seduta

Data:                                                                                  Firma [per presa visione e accettazione]

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